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Tagli bordolesi: chi vince tra Bolgheri e Alto Adige?
di Alessio Turazza
20/11/2017
Fotografia Quando si parla d’icone del vino italiano non si può fare a meno di pensare ai vini di taglio bordolese toscani, quelli che sono racchiusi sotto la denominazione di Bolgheri. Che cosa succederebbe se i produttori di vini bordolesi di un’altra zona d’Italia – meno conosciuta, ma molto promettente – provassero a sfidarli in una degustazione alla cieca?

È la sfida in cui si sono misurati i produttori di Cortaccia, località in provincia di Bolzano sulla famosa strada del vino dell’Alto Adige, due anni dopo aver sfidato in una gara simile i vini di Bordeaux in occasione della seconda edizione di Cortaccia Rossa.

Bordolesi di Toscana VS bordolesi dell’Alto Adige

500 chilometri di distanza, uno al mare, l’altro in montagna: i due territori della Toscana e dell’Alto Adige a prima vista non potrebbero sembrare più diversi. Eppure Bolgheri e Cortaccia sono entrambi territori vocati alla coltivazione dei bordolesi, entrambi territori “caldi” rispetto alle zone vinicole limitrofe. Come si riflettono queste differenze e questi parallelismi nei vini?

Per mettere a confronto i vini di taglio bordolese della Toscana e dell’Alto Adige è stata organizzata una degustazione alla cieca, in cui giornalisti e produttori altoatesini hanno assaggiato due batterie di vini. Dieci vini – cinque di Cortaccia e cinque di Bolgheri – delle annate 2012 e 2013 e altri dieci delle annate 2007 e 2009. La prima impressione è stata di trovarsi di fronte a vini molto simili. Chi si aspettava una grande differenza tra i vini di Bolgheri e quelli di Cortaccia si è dovuto ricredere. Tra i dieci calici delle due batterie solo alcuni tradivano l’origine del terroir di provenienza: una sorpresa che ha messo in luce il livello raggiunto dai rossi altoatesini e ha confermato l’assoluta vocazione di Cortaccia per la produzione di tagli bordolesi.
Le differenze principali? In termini generali i vini di Bolgheri hanno dimostrato una maggiore struttura, potenza e maturità di frutto, mentre i vini di Cortaccia si sono distinti più per finezza espressiva ed eleganza, con corpo un po’ più sottile e maggiore freschezza al palato. In particolare Guado al Tasso 2013, Ornellaia 2013, Grattamacco 2013, Ornellaia 2007, Camarcanda 2007 hanno convinto la giuria grazie alla loro ricchezza e complessità, con note calde e armoniose, tipicamente mediterranee, date dal terroir e dalla vicinanza del mare. A Bolgheri i vigneti sono coltivati nella prima fascia collinare dell’entroterra e sono protetti dai venti freddi provenienti da nord-est da una catena di alte colline che corre parallela al litorale. Le brezze del mar Tirreno contribuiscono ad addolcire le calde temperature estive, rendendo il clima particolarmente mite e portando le uve a perfetta maturazione, con profili aromatici ricchi e intensi, pur mantenendo un buon livello di acidità.

Al contrario i due vini di Tiefenbrunner, la Riserva Linticlarus Cuvée 2013 e 2007 e laRiserva Brenntal 2007 della Cantina di Cortaccia, hanno colpito per il raffinato equilibrio e la piacevole freschezza, regalata da un territorio di montagna in cui le vigne delle uve a bacca rossa sono coltivate con esposizione sud, a circa 200-300 metri di altitudine. Un perfetto equilibrio e una buona freschezza sono ottenuti grazie alle alte temperature che in estate raggiungono spesso i 35/40 °C, mentre il clima generale viene mitigato dalla brezza del lago di Garda, che sale dalla valle del fiume Adige.

Tuttavia, se da giovani i vini di Bolgheri si sono dimostrati superiori, le differenze si sono assottigliate nelle annate più vecchie. Il passare del tempo tende ad ammorbidire certe spigolosità dei vini altoatesini e a portarli alla piena maturità espressiva con una veste più morbida e suadente.

Bolgheri ha vinto grazie a un super Guado al Tasso 2013, che ha messo tutti d’accordo. Un vino che coniuga forza, intensità ed eleganza. Il bouquet seduce per maturità e complessità espressiva. Il sorso, ampio e appagante, si distende profondo e persistente, con trama tannica fine ed equilibrata freschezza.

La sorpresa positiva sono stati i vini di Tiefenbrunner, che si sono dimostrati all’altezza del confronto con Bolgheri sia in gioventù, sia dopo molti anni di affinamento in bottiglia. Quella negativa un Sassicaia 2013 con qualche problema dovuto al tappo.

Gli appassionati dei tagli bordolesi sono avvisati: si possono trovare ottimi vini anche in Alto Adige e con un rapporto qualità/prezzo interessante.

Ecco le classifiche finali della sfida con i punteggi espressi in centesimi dai membri della giuria.

Annate 2012-2013
92 pt. Guado al Tasso 2013 – Tenuta Guado al Tasso
90 pt. Ornellaia 2013 – Ornellaia
90 pt. Grattamacco 2013 – Podere Grattamacco
89 pt. Riserva Linticlarus Cuvée 2013 – Tiefenbrunner
89 pt. Iugum 2012 – Peter DiPoli
88 pt. Camarcanda 2013 – Ca’ Marcanda
87 pt. Riserva Brenntal 2013 – Cantina di Cortaccia
87 pt. Auhof 2012 – Baron Widmann
83 pt. Centa 2012 – Tenuta Milla
80 pt. Sassicaia 2013 – Tenuta San Guido

Annate 2007-2009
91 pt. Ornellaia 2007 – Ornellaia
90 pt. Riserva Linticlarus Cuvée 2007 – Tiefenbrunner
89 pt. Riserva Brenntal 2007 – Cantina di Cortaccia
89 pt. Camarcanda 2007 – Ca’ Marcanda
88 pt. Auhof 2009 – Baron Widmann
88 pt. Sassicaia 2009 – Tenuta San Guido
88 pt. Iugum 2007 – Peter DiPoli
88 pt. Guado al Tasso 2007 – Tenuta Guado al Tasso
87 pt. Grattamacco 2007 – Podere Grattamacco
81 pt. Centa 2007 – Tenuta Milla